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Spettacolo a Palombara Sabina 27 dicembre 2019 Il concerto di Santo Stefano ha chiuso la stagione musicale Nella chiesa di San Biagio grande sestetto presentato dall'Orchestra Savelli Ieri nel giorno dedicato a Santo
Stefano, si è conclusa la stagione concertistica 2019 organizzata
dall'Orchestra Savelli di Palombara Sabina. Una stagione che porta un
bilancio ricco di successi e importanti riconoscimenti al lavoro del
Direttore Artistico professor Maurizio Angelozzi docente presso il
Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso e precedentemente
insegnante a Trapani al Conservatorio di Musica di Stato “Antonio
Scontrino” e quello di Rodi Garganico “Umberto Giordano”,
nonché insegnante nei vari istituti di Palombara Sabina e
dell'operato del presidente Egidio Decino già studioso di
orchestrale-cornista presso il Conservatorio di Musica “Licinio
Refice”. Tutti i concerti hanno avuto un grande
successo e anche il pubblico presente è man mano, con l'andare delle
rappresentazioni, andato crescendo. Dieci concerti che hanno spaziato
da Bach a Listz, da Brahms a Prokofiev, da Chopin a Mozart fino a
Rachmaninov. Dieci concerti che hanno raccontato, anche, però, nel
segno del numero dei campioni il talento di giovani virtuosi artisti
italiani capaci con la loro musicalità di narrare a modo loro questi
grandi compositori, rivisitandoli nel segno della qualità. Un percorso bellissimo e suggestivo che
ha omaggiato, grazie alla sensibilità e alla competenza musicale del professor Angelozzi e del presidente Decino, i vari Maestri di questi
talentuosi ragazzi appassionati prima ancora che studiosi della
regina della musica. Si sono alternati, infatti, sul palco, i
musicisti: Francesco Iapaolo, Leandro Nicolella, Nicola Giulio
Chiarieri che con Lorena Lepidi e Benedetto Agostino hanno dato vita
il 24 marzo al concerto Gran Excursus Lirico, e poi ancora al
pianoforte si sono seduti Iliana Di Menna che ha raccontato la musica
di Beethoven tra gli altri, Francesca De Luca e Casian Ricchiuti fino
agli ultimi due concerti che hanno aperto il mese di Novembre e
quello di Dicembre. Il 3 Novembre Gizem Kardal ha
presentato al pubblico Maurice Ravel compositore, pianista e
direttore d'Orchestra francese novecentesco magnificato dalla sua versione del
Boléro. Il primo Dicembre, invece, con The Shirvani Sisters duo che
si è esibito al pianoforte e al violoncello per le musiche di
Beethoven e Rachmaninov. Grandi artisti esaltati, con intelligenza e
lungimiranza, nell'età della gioventù, come per i fratelli Boidi,
quella in cui non c'è ancora l'esperienza dei tanti concerti alle
spalle né la maturità del Maestro, ma dove c'è la passione di un
percorso che vuole raccontare se stessi e l'amore per la musica
classica. E' stata questa la forza di questi
concerti pensati dal professor Angelozzi e dal presidente Egidio
Decino, quella di dare spazio e cittadinanza alla carriera aperta al
talento come nella Francia rivoluzionaria post 1789. Il merito va
anche ai maestri come dicevamo, docenti competenti e attenti alla
tecnica e alla sua esecuzione: Brunella De Socio, Roberto Parrozzani,
Giorgia Tomassi, Giuseppe La Marca e Enrico Maida. Tutti capaci di
avviare un percorso di studi che ricalca l'idea aperta dei “Maestri
della foresta”, una filosofia Zen dove l'apprendimento è un
viaggio e non una imposizione scolastica legata al mero voto. E nel segno dell'apprendimento “alto”
come l'avevano originariamente pensato i maestri del mondo antico, si
è tenuto ieri giorno di Santo Stefano l'ultimo concerto dell'anno
nella chiesa di San Biagio la più antica di Palombara Sabina eretta
nel 1101 dall'arciprete Giovanni, anche grazie al munifico contributo del Conte Ottaviani. Un'ora e un quarto, a partire dalle 19, di pregevole musica
classica eseguita da un sestetto di prim'ordine composto da cinque
fiati ( due trombe, trombone, corno e tuba) e percussioni che hanno
suonato melodie natalizie da tutto il mondo davanti all'altare nella
navata centrale della chiesa e sotto l'affresco della Gloria di San
Biagio dipinto nel 1856 da Raffaele Casnedi. Disposti in cerchio i musicisti hanno
tenuto ritmo e tecnica davanti ad un buon pubblico di appassionati e
cultori di questo grande universo che è la musica classica. Lì fino
all'ultima nota sono stati molto attenti nel seguire ciascun
passaggio omaggiando l'Orchestra Savelli e i suoi rappresentanti che
da cinque anni sono al centro della grande divulgazione musicale
nella cittadina sabina di Palombara. I concerti riprenderanno con una
nuova programmazione che riguarderà la stagione 2020 a Marzo, il
mese delle Idi per alcuni grandi personaggi storici ma anche per
altri appassionati della cultura nella sabina romana, della grande
musica classica.
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