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Politica a Castelli Romani 19 novembre 2019 Bellezza tradita. Quando il Paesaggio dei Castelli si scontra con la brutta edilizia. Il Territorio ha in dote un ricco patrimonio di paesaggi urbani e rurali stratificatosi
da più di duemila anni al presente e tra i più iconici d’Italia. Marino Laziale
per esempio, l’antica “Castromenio” (prima fotografia, caratteristiche antiche
case-botteghe lungo il tratto urbano della Provinciale n.216), strategico castrum
romano riorganizzato personalmente da Silla, durante la Guerra Civile con Mario,
con il resto del versante occidentale dei Colli Albani (le “centurizzazioni”
Sillane). La Città compreso il suo esteso contado conserva importanti
testimonianze storiche e medioevali e giunse all’apice della sua forza ed
importanza come feudo sotto i Colonna negli nel ‘600. Ha uno dei più grandi e
strutturati centri storici nazionali e anche qui nel ‘900 germogliarono gradevoli
villini in stile Liberty (seconda fotografia) lungo la direttrice per
Grottaferrata, altra zona densa di eleganti testimonianze edilizie della Bella
Epoque o del Razionalismo (altre due sono dirigendosi a Castel Gandoflo o ai Capuccini di Albano Laziale lungo il crinale del Lago). Interessanti sono anche alcune realizzazioni “New
Age” a cavallo del 2000 tipo la nuova caserma dei Carabinieri (terza fotografia.
Sempre a ridosso della n.216). Tuttavia, stonano, qui e altrove, edifici discutibili
sotto molte prospettive (quarta fotografia, palazzine degli anni ‘60-’70, sempre
a ridosso della n.216 o i villini moderni che stonano, sullo sfondo della seconda).
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