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Spettacolo a Roma 28 ottobre 2020 Tor Bella Monaca, il rilancio del quartiere passa per la Cultura Inaugurata nella storica borgata la nuova Arena teatro Quattro giorni fa è tornato a rivivere il teatro di Tor Bella Monaca. Era da quattordici anni che il grande Pantheon teatrale, inteso come padre nobile e alto della Cultura, restava chiuso al pubblico, recitando nel fascinoso ambito del sipario il ruolo di gigante dormiente. Un colosso amato e sempre considerato come patrimonio dai residenti del quartiere che hanno sperato, in quest'ultimo decennio, in un suo immaginifico risveglio. Il teatro è tornato nella zona con la forza della novità che cancella il passato e si riaggancia al presente per dare nuova luce a tutta la comunità. È un segnale di speranza, oltre che di ritorno alla diffusione della sua storia culturale e soprattutto è il momento di una futura condivisione con i cittadini del quartiere di Tor Bella Monaca, dei suoi valori più rappresentativi: la messa in scena della vita e la sua recitazione piena e realistica. Come diceva Pasolini la vera Cultura si trova in alto ed esprime il genio nelle nobili letterature di ciascun genere culturale e si trova in basso dove la genialità è quella degli uomini e delle donne, dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, che popolano i quartieri popolari. E Tor Bella Monaca, che è stata borgata (a partire dagli anni ’20 e ’30) di immigrazione che ha ospitato viaggiatori della vita provenienti da province e regioni, come perfino dal centro di Roma, è per la sua natura pasoliniana un luogo deputato alla Cultura. In questo quadro storico è stata inaugurata nel pomeriggio di venerdì 23 ottobre la nuova Arena del teatro di Tor Bella Monaca, situata proprio accanto alla sede del VI Municipio (quello cosiddetto “delle Torri”). Un’opera che segna un passo ulteriore in avanti per il rilancio di un territorio molte volte, forse troppe, al centro delle cronache per motivi riguardanti illegalità, spaccio di droga e problemi sociali e non per la grande voglia di riscatto che caratterizza la maggior parte dei suoi abitanti. Un’importante occasione per restituire al quartiere uno spazio all’aperto che, in questi tempi difficili segnati dalla pandemia di Coronavirus, può rappresentare un’occasione per continuare a fare cultura e a coinvolgere il pubblico con proiezioni e spettacoli sotto le stelle. L’occasione per la cerimonia di apertura è stata la proiezione di alcune pellicole legate alla Festa del cinema di Roma, proseguita per tutto il fine settimana, in collaborazione con il RIF - Museo delle periferie. E proprio grazie al coinvolgimento della periferia, come nel caso di Tor Bella Monaca, la quindicesima edizione della Festa del cinema di Roma si allarga a tutta la città, e non solamente ai quartieri più centrali. Sentita soddisfazione da parte delle istituzioni presenti, tra cui la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il presidente del VI Municipio, Roberto Romanella, il vice-sindaco e assessore alla Cultura del comune di Roma, Luca Bergamo e la presidente della Fondazione “Cinema per Roma”, Laura Delli Colli. La Raggi, all'inizio della cerimonia davanti ai cittadini residenti, ha tenuto a ricordare che: «Finalmente il teatro torna a prendere vita e a popolarsi di persone, era in disuso da 14 anni e questo è il completamento di una delle grandi incompiute che ci siamo trovati», aggiungendo inoltre che, «abbiamo lavorato con grande determinazione, perché per noi è fondamentale ridare vita alle strutture ferme, abbandonate e che possono creare luoghi di aggregazione, punti di incontro e sono fucine di cultura. Ci sta bene la distanza dal centro, ma non è pensabile che Roma non curi le sue periferie. Qui avevamo un punto di principio: dovevamo riaprire questo posto». La sindaca ha, inoltre, ricordato l’importanza di portare la cultura nelle periferie, come occasione di aggregazione e di rilancio, affermando che: «Poter riaprire luoghi dove si fa cultura e dare nuovi spazi, ci consente di offrire un respiro e una speranza. Dobbiamo continuare, nel rispetto delle nuove norme, a cercare di dare un segno di fiducia. Questa Arena la restituiamo ai cittadini e rimarrà qui per loro. Dalla prossima primavera fino all'estate tornerà ad essere un luogo vivo e pulsante. È importante riportare le persone a teatro e soprattutto farlo in periferia». È intervenuto poi, facendo gli onori di casa e ringraziando tutte le autorità che hanno fattivamente collaborato al raggiungimento di questo importante risultato, il presidente del VI Municipio, Roberto Romanella, che oltre ad esprimere la sua grande soddisfazione per questo intervento ha ricordato anche un curioso aneddoto personale legato all’Arena risalente al 2006. In quell’anno, insieme a degli amici appassionati di musica, il presidente Romanella pensò di organizzare un Festival rock chiedendo al Municipio se fosse possibile utilizzare l’Arena. La risposta alla richiesta fu che l'area non era agibile, nonostante ci fosse stata da poco l’inaugurazione del teatro. Quell’idea, però, era nel cuore di Romanella come un segnale forte per il domani. Un ponte sul futuro che prese corpo a partire dal 2016, anno in cui iniziò un duro lavoro di carattere sinergico che ha visto i suoi frutti la sera dello scorso 23 ottobre con l’apertura della nuova Arena teatro. L’azione di questo importante quadriennio di lavori è riassunta nelle parole del presidente Romanella: «Questa sera è la dimostrazione classica di come la sinergia fra enti, la collaborazione fra persone di buona volontà, possa poi portare a un risultato come questo e realizzare quelle piccole infrastrutture interne che occorrevano per ripristinare e per rendere agibile questo luogo». Anche Luca Bergamo, vice sindaco e assessore alla Cultura di Roma Capitale ha ribadito che: «Quest’anno abbiamo puntato forte sull’uscita dall’Auditorium e ad allargare la festa a tutta la città. Auguro a questo spazio di riempirsi sempre di più. Ogni volta che si accende uno schermo è sempre una festa, ma farlo in una parte di Roma che merita di essere frequentata sempre di più dà il senso di questa serata. Ciascuna persona ha diritto a partecipare ad una vita culturale ricca e deve farlo in maniera accessibile». «Un’apertura, quella dell’Arena del teatro di Tor Bella Monaca, risultato di un lavoro di squadra che va avanti da anni», come ha sottolineato Laura Delli Colli, presidente di Fondazione Cinema per Roma. Il rilancio delle periferie (anche in questa terribile fase legata alla pandemia di Coronavirus) passa attraverso la cultura e la riappropriazione di spazi culturali, come nel caso dell’Arena di Tor Bella Monaca, e dopo quattordici anni i cittadini possono sorridere. È il ritorno ai principi pasoliniani del genio contenuto negli angoli delle strade di periferia, nei quartieri popolari alla ragazzi di vita, nelle pagine che raccontano l’Italia del dopoguerra e dei trent’anni che da lì in poi si sarebbero succeduti fino alla metà degli anni ’70, anni non più culturali ma di piombo. Questa riapertura alla Cultura e a quella teatrale nello specifico è però, anche, un grande momento per lo spettacolo, troppo spesso dimenticato e che invece rappresenta il vero palco su cui rappresentare la realtà che si snoda di fronte a noi. Esattamente come lo intendeva Vittorio Gassman, «il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali». Lunga vita all’Arena del teatro di Tor Bella Monaca e a tutti coloro che l’hanno amata e l'amerano.
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