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Sport a Roma 02 settembre 2021 Serie A, sette sorelle. L’Atalanta Viaggio nelle squadre a caccia dello Scudetto 2021-2022 Sembra aver cambiato poco
o nulla. Ma quel poco, a vederlo bene ha un nome e cognome che occorre
segnarsi: Teun Koopmeiners. Ventitrè anni, centrocampista olandese dotato di un
ottimo mancino, capitano dell’Under 21 agli ultimi Europei di categoria ed
inserito in nazionale maggiore ad Euro 2021, non giocando mai nella deludente
Olanda eliminata agli ottavi di finale dalla Repubblica Ceca. Gli orobici,
quando ormai nessuno se lo aspettava più, piazzano il colpo il trenta agosto, a
sole ventiquattro ore dal gong finale del calciomercato estivo. Lo prendono
dall’AZ Alkmaar e lo pagano dodici milioni di euro, contratto quadriennale. I bergamaschi di quel
genio antipatico di Gasperini ormai sono una certezza del nostro campionato,
con due partecipazioni in Champions League e due finali di Coppa Italia perse.
In più e forse soprattutto, giocano un calcio spettacolare con movimenti ormai
oliati e mandati a memoria. Ecco, questa potrebbe essere, chissà, la carta
giusta per arrivare in fondo davanti alle altre sei sorelle. Nel frattempo, le prime
due giornate hanno evidenziato alti e bassi, forse dovuti alla difficoltà
iniziale nello smaltire i pesanti carichi di lavoro della preparazione estiva. Fatto sta che alla prima
di campionato, ospiti in casa del Torino del neo tecnico Juric, a caccia di
riscossa dopo la drammatica stagione passata che è costata quasi la
retrocessione alla nobile squadra granata, l’Atalanta ha vinto uno a due. Ma
non è stato tutto oro quello che ha luccicato. Anzi, di bagliori ce ne sono
stati pochi in casa orobica, che tuttavia ha “saccheggiato” il vecchio Comunale
solo in zona Cesarini. Subito avanti gli ospiti con il gran gol di Muriel. Il
Toro reagisce e per lungo tempo domina anche, trovando il pareggio con Belotti
al minuto numero settantanove. Finita qua? Macchè. Ci pensa il gigante d’attacco
di riserva, Piccoli, entrato a sette minuti dalla fine, in mischia, a buttarla
dentro per l’uno a due finale, con tanto di corsa forsennata sotto il settore
dei pochi tifosi al seguito. La seconda giornata è
andata all’esatto contrario, o quasi. L’esordio tra le mura amiche contro i
felsinei di Mihajlovic, molto organizzati in fase difensiva, ha sancito uno
zero a zero. “Reti bianche”, “occhialoni” come si diceva nel vecchio calcio
demolito dalla modernità. La squadra di Gasperini stavolta ha dominato la gara,
creando camion di occasioni da gol a ripetizione. Ma, come si dice, se non
segni non vale. E a nulla è valso l’arrembaggio finale bergamasco. La ripresa del campionato
ci dirà certamente di più sulle reali ambizioni di questa squadra. Quello che
sappiamo già, è che sarà un cliente scomodo per tutti.
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