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Sport a Roma 30 settembre 2021 Champions, la Juve risorge Uno a zero al Chelsea In pochi ci avrebbero
scommesso. Su cosa? Sull’impresa della Juventus nella seconda giornata di
Champions League. Ha vinto uno a zero, allo “Stadium”, contro i campioni
d’Europa in carica del Chelsea. Gol del migliore, Chiesa, in apertura di
secondo tempo. È una grande impresa per
tanti motivi. Cominciamo dal primo: i bianconeri hanno messo a tacere, in soli
novanta minuti, tutte le giuste critiche dopo uno stentato avvio di stagione.
Davvero una falsa partenza se ripensiamo all’incredibile sconfitta in casa
contro l’Empoli e a Napoli contro gli azzurri di Spalletti. Poi, passo dopo
passo, la Vecchia Signora ha
iniziato, come sempre, a risalire la china; ha pareggiato con il lanciatissimo
Milan di Pioli per poi battere, pur con qualche sofferenza di troppo, prima
Spezia in trasferta e poi Sampdoria a Torino. Il secondo motivo per cui
battere i londinesi di Tuchel è stata un’impresa, è perché una squadra
italiana, che gioca in un campionato di almeno due categorie inferiore a quello
inglese, ha battuto una squadra d’oltremanica. La più forte. E, se ci
permettete, ci sembra un piccolo grande capolavoro. La terza motivazione che
spiega la grande impresa nella coppa più prestigiosa è la più semplice. La più
ovvia, la più diretta: la Juve ha Federico Chiesa. Che con un gran gol ha steso
i Blues e aperto le porte agli elogi
più sperticati da parte dei giornali inglesi in queste ore. Lo paragonano ad
Haaland, bomber del Borussia Dortmund e a Mbappè, fuoriclasse assoluto del Psg,
che peraltro vive, dopo il flop all’ultimo Europeo, un momento di grandi
incomprensioni a Parigi. Chiesa è certamente un
patrimonio della Juventus e di tutto il calcio italiano, non c’è dubbio.
D’altronde, ce ne siamo già accorti la scorsa estate, quando stese la Spagna in
semifinale con un gol indimenticabile. La Juve, quindi, ha fatto
l’impresa. Il pericolo per le rivali italiane è sempre lo stesso. Che la Juve
non si fermi più. Perché quando la danno
per morta, come sempre, risorge.
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